Patologie trattate
Rappresenta la più comune disfunzione sessuale maschile. Si divide in primaria, cioè presente sin dalle prime esperienze sessuali, e secondaria, quando insorge dopo un particolare evento.
Riconosce una etiologia sia psicogena che organica; tra queste ultime le infiammazioni prostatiche ed il frenulo prepuziale corto possono essere facilmente risolte.
I disturbi dell’ erezione, intesi come difficoltà al raggiungimento e/o al mantenimento di una valida rigidità peniena, possono riconoscere cause organiche, fisiche o miste; è necessario studiare sempre lo stato di salute dell’ uomo che ne soffre per poter trovare la giusta soluzione.
Gli esami ematochimici, i dosaggi ormonali, gli accertamenti vascolari e gli esami neurologici sono in grado, unitamente ad una accurata anamnesi, di chiarire la genesi della disfunzione per giungere alla terapia adeguata.
Primo fra tutti la “cistite”, caratterizzata da bruciore ed urgenza minzionale ed accompagnata spesso da ematuria (sangue nelle urine) e febbre.
L’incontinenza urinaria, sia con i colpi di tosse che con l’attività fisica, e la difficoltà ad urinare non sono eventi inevitabili ad una certa età e non devono essere accettati come fatti ai quali ci si abitua.
Vanno opportunamente inquadrati e quanto prima trattati per poter consentire una soddisfacente vita di relazione.
Una abnorme curvatura del pene in erezione può essere congenita o acquisita; la prima presente sin dalla pubertà, se particolarmente evidente, causa difficoltà alla penetrazione e spesso rappresenta un freno psicologico allo svolgimento dell’attività sessuale; la seconda insorge nell’età adulta ed, essendo una malattia progressiva (induratio penis plastica), può determinare importanti alterazioni della morfologia peniena variamente associate con erezione dolorosa ed insufficiente.
La diagnosi precoce, la stadiazione mediante ecocolordoppler penieno dinamico e la monitorizzazione dell’ incurvamento con l’ autofotografia peniena sono fondamentali per contenere tale patologia.
Nei casi più avanzati e quando la patologia si è stabilizzata è opportuno ricorrere alla correzione chirurgica.
Si stima che una coppia su cinque, nella popolazione europea, presenti problemi di infertilità; nel 30% dei casi la responsabilità è maschile.
Il varicocele (dilatazione patologica delle strutture venose testicolari) è la più frequente causa di infertilità e può essere diagnosticato con una semplice visita a partire dalla pubertà.
Conoscere lo stadio del varicocele è fondamentale per poter individuare la soluzione terapeutica più idonea, che in genere è chirurgica.
Sono sufficienti pochi esami per stabilire la fertilità: basta uno spermiogramma, un dosaggio ormonale, un’ ecocolordoppler scrotale ed, eventualmente, un’ ecografia prostatica.
Anche l’ azoospermia (assenza di spermatozoi nel liquido seminale) può trovare una soluzione nella biopsia testicolare con successiva crioconservazione nelle banche del seme.
La ghiandola prostatica può essere interessata da varie affezioni; le più frequenti nell’età giovanile sono le infezioni (prostatiti) e l’ emospermia (presenza di sangue nello sperma); a partire dalla quinta decade di vita si assiste all’ aumento volumetrico della prostata (ipertrofia benigna) ed a una maggiore frequenza di tumori (2° per prevalenza dopo quello del polmone).
Il dosaggio del PSA, l’ecografia prostatica transrettale, la R.M. pelvica e l’agobiopsia prostatica permettono di formulare una diagnosi sicura e di poter personalizzare la scelta terapeutica.
La presenza di formazioni calcifiche a carico dell’apparato urinario (urolitiasi) rappresenta una patologia estremamente frequente nella nostra regione.
I calcoli possono essere costituiti da vari componenti: i più comuni sono l’ossalato di calcio e l’acido urico.
Tali formazioni possono localizzarsi nei calici o nella pelvi del rene; possono migrare nell’uretere, spesso bloccandosi e divenendo ostruenti, e possono giungere in vescica.
I sintomi più frequenti sono la colica renale e l’ ematuria macroscopica (presenza di sangue nelle urine).
I reni, gli ureteri, la vescica, la prostata, l’uretra, il pene ed i testicoli possono essere colpiti da patologie tumorali.
Più precoce è la diagnosi meno invasivi sono gli interventi e maggiore è la sopravvivenza.
Una periodica visita, come dal dentista, aiuta a vivere meglio e più a lungo!
L’alterazione anatomica più comune a carico del pene è rappresentata dalla fimosi, cioè dall’eccessivo restringimento del prepuzio che rende difficoltoso o impossibile scoprire il glande; tale anomalia è più evidente in erezione.
La vera soluzione è l’intervento di asportazione del prepuzio patologico e prende il nome di circoncisione; si esegue anche in anestesia locale e può essere eseguita a tutte le età.
Molto diffusa è anche la scarsa elasticità del frenulo prepuziale, che causa fastidio, dolore e inopportune lacerazioni durante l’attivita sessuale; si risolve con una semplice incisione ambulatoriale.
Le malformazioni dello scroto sono per lo più rappresentate dall’idrocele, presenza di liquido all’interno delle tonache che contengono il testicolo determinando aumento della massa scrotale, e dalla cisti dell’epididimo.
Se raggiungono dimensioni cospicue sono degne di essere asportate.

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